Narni, Stifone e l'Abbazia di San        Cassiano

12.06.2020

Lo scorso dicembre siamo partiti in direzione Narni, che ispirò lo scrittore C. S. Lewis, per il nome della celebre saga Le cronache di Narnia. Narnia è infatti il nome latino della città e Lewis lo trovò su un vecchio atlante italiano.



Dalla E45, si esce a Orte in direzione Terni, e poco prima di salire per Narni, lungo il fiume Nera, là dove il fiume si allarga creando un bacino naturale dall'acqua incredibilmente limpida e cristallina, sorge il piccolissimo borgo di Stifone, abitato da soli 41 abitanti. Apprendo che questo minuscolo paesino dimenticato da Dio un tempo era il porto dell'antica Narnia dove si imbarcavano legname ed altre merci, e forse persone, per essere trasportate a Roma, utilizzato già in epoca romana, infatti è ancora visibile il cantiere navale romano. In epoca medievale invece era famoso per i tanti mulini.

Qualsiasi sia il motivo del suo spopolamento, sono certa che Stifone tornerà ad essere prima o poi ripopolata da B&B e turisti, un po' come accade per quei luoghi che per moda o passaparola cominciano a tornare alla vita dopo essere rimasti a lungo borghi fantasma. 

Stifone è una perla. E' sovrastato da imponenti rocce e un castello diroccato, le case in pietra, ma é soprattutto il fiume Nera con le sue acque verde smeraldo simili a fonti naturali ad essere spettacolare. Sopra il ponte nuovo viene quasi da chiedersi se in estate sia possibile farsi un tuffo, ed è qui che apro parentesi perché quest'angolo di paradiso che nulla ha da invidiare al mare della Sardegna (azzardo il paragone) in realtà nasconde delle insidie e fare il bagno in teoria sarebbe vietato, dico in teoria perché sinceramente non ho ancora capito...so che c'è pericolo di annegamento, ma allo stesso tempo ne ho sentito parlare per attività di immersione, forse solo con istruttore si può praticare qui questo sport? Ad ogni modo c'è da stare molto attenti, sul fiume sono presenti centrali idroelettriche che rilasciano ogni tot delle grandi quantità di acqua favorendo l'innalzamento del livello del fiume e una corrente anomala che purtroppo sono stati fatali a vari malcapitati. 

Per chi volesse comunque non rischiare la vita ma fare comunque dello sport c'è sempre il percorso ciclo-pedonale dal Santuario Madonna del Ponte fino all'Antico Porto Romano di Stifone.

Ripartiamo e prima di salire per Narni, poco prima del ponte romano d'Augusto mi cade l'occhio su un complesso monastico sulla montagna alla mia destra immerso nel bosco. Poco dopo vedo un cartello per l'Abbazia di San Cassiano, coincidenze? Non credo. Giro subito a sinistra e tento l'esplorazione.

Esplorazione che si rivela subito piuttosto difficile perché la strada che porta a quella che credo un'abbazia sperduta e abbandonata è sterrata e impervia. Comunque non demordo, e alla fine battendo anche il mio problema di vertigini arrivo al luogo di culto dove con mia grande sorpresa nel mini parcheggio trovo altre venti macchine. In pratica questo mini borgo deserto si anima solo quel giorno dell'anno, il giorno della mia visita, per la festa del patrono, a dicembre.


E va bene c'è un po' di gente mi dico, che sarà mai. E comincio la visita dell'abbazia benedettina del X secolo con l'elegante campanile a cuspide. Costruito sopra i resti di un altro monastero fortificato del VI secolo, il complesso a mura merlate, all'epoca imprendibile, difendeva la gola del Nera, l'ultima difesa del corridoio bizantino che assicurava la continuità territoriale fra Roma e Ravenna.

Abbazia di San Cassiano
Abbazia di San Cassiano

Dopo la visita i miei timori iniziali riguardo l'assembramento di macchine nel piccolo parcheggio del micro borgo si rivelano fondati.  La macchina è bloccata e bisogna farne sopostare altre 3 per partire, ma anche così non è mica finita perché appena iniziata la discesa verso la strada nel punto più stretto e ripido una macchina mi viene incontro  me ne ritrovo allo stesso tempo altre tre dietro che si erano messe in marcia dopo di me. Il problema è che il simpatico autista che ci viene incontro essendo del posto non vuole saperne di cederci il passo facendo retromarcia, ma pretende che a spostarci siamo noi e altre tre macchine. Dopo un quarto d'ora di trattative deve intervenire il parroco e finalmente lo scemo del villaggio si sposta un po' e riusciamo a passare. Che immensa pazienza!

Riprendiamo la via Flaminia a superiamo le rovine del ponte di Augusto, per giungere infine a Narni.

Rocca Albornoz
Rocca Albornoz


Inizio la mia esplorazione dalla punto più alto, la Rocca Albornoz, costruita per volere del cardinale Egidio Albornoz che costruì tante rocche, nell'Italia centrale del XIV secolo, fra cui la omonina Rocca a Spoleto. 

Entriamo con un piccolo biglietto (nell'ordine dei 5 euro). E' l'ora del tramonto e il giardino ci regala una magnifica vista sulle valli circonstanti, da un lato del castello sul paese, dove il sole sta scomparendo, l'altra sul lago di Recentino. Nel castello sono presenti anche delle ricostruzioni di macchine da guerra, e di strumenti di punizione. Mi diverte la ricostruzione della gogna, che si può anche provare, con tanto di cartello del reato da scegliere abbinato e  ce ne sono tanti, ladrocinio, omicidio, sodomia, ecc.! All'interno del castello c'è un museo medievale e la descrizione di ogni sala, fra le più belle la sala degli Onori e la sala delle Udienze.

Riprendiamo la strada per lo splendido centro storico gotigheggiante, che fa venire davvero il dubbio se Lewis per le cronache di Narnia abbia trovato davvero il nome su un antico atlante oppure abbia chiamato così la sua famosa saga dopo essere venuto a visitare questa affascinante città. 

Superiamo Piazza Garibaldi con la fontana e visitiamo la Cattedrale di San Giovenale,  consacrata nel 1145 con lo stupendo portico gotico esterno, proseguiamo per il centro storico e visitiamo la pinacoteca medievale Museo Eroli, ospitato nell'omonimo palazzo, nella quale è possibile ammirare, tra le altre opere, una pala d'altare dell'Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio e l'Annunciazione di Benozzo Gozzoli, ma la nostra meta agognata, di cui avevamo sentito molto sentito parlare è la visita a  Narni sotterranea.

Si tratta di un percorso in ambienti ipogei della città ritrovati sotto un complesso monastico (ora auditorium di San Domenico) la cui storia è qualcosa incredibile. Il percorso è a pagamento e sempre accompagnato da una guida, che ci narra come questi sotterranei furono scoperti da sei ragazzi del paese che scoprirono un piccolo passaggio nel muro di un antico convento domenicano. Grazie alla loro intraprendenza venne alla luce un'antica chiesa, che fu successivamente restaurata e poi riconsacrata nel 2000. Ma le sorprese non finiscono perché al di sotto di essa vi sono altri ambienti...romani, ricostruiti con un filmato in 3D. 

E' però l'ambiente successivo quello che più ci colpisce. Si tratta di una stanza scoperta nel 1979, usata dal Sant'Uffizio e chiamata Sala dei Tormenti, immaginate per quale motivo. Adiacente, un'unica piccola, inquietante cella… a questo punto la nostra guida ci racconta la storia incredibile di due prigionieri, ancora più allucinante è però venire a sapere come gli studiosi siano riusciti a venire in possesso dei documenti riguardanti questi sfortunati prigionieri e la fine che fecero, roba che Dan Brown scansate proprio! Non vi rovino la sorpresa quindi… 

Ora è possibile l'entrata nella cella strettissima, infatti dobbiamo entrare a piccoli gruppi, e ci colpiscono i numerosi graffiti, fatti con un coccio appuntito sull'intonaco bianco dei prigionieri riportanti date, nomi ecc. a memoria della loro sofferenza, ma anche simboli più complessi di cui abbiamo un autore, un uomo colto e raffinato che ha inciso simboli massonici, alchemici e cabalistici con preciso messaggio al mondo.  La visita termina con la spiegazione e l'invito ad entrare (per i non claustrofobici)  dell'acquedotto romano della Formina, che riforniva la città.

Ormai notte, l'ultimo gran finaledi questa giornata indimenticabile, mentre ripercorriamo a ritroso via Garibaldi, becchiamo anche una parata di sbandieratori  e il mercatino di Natale, che volere di più? E' ormai notte inoltrata ed è proprio il caso di dire che con questo fantastico finale "abbiamo dato"!!