Vitorchiano e il Giardino delle Peonie
Non eccessivamente battuto dagli itinerari turistici più classici, in provincia di Viterbo sorge su uno sperone tufaceo, Vitorchiano, splendido borgo medievale.

Leggenda narra che un ragazzo di nome Marzio venuto a sapere di un imminente attacco degli Etruschi e dei Galli a Roma, partì da Vitorchiano per il Campidoglio per avvertire del pericolo, ma si ferì con una spina nel piede, tuttavia riuscì ad arrivare a Roma, riportare il suo messaggio e spirare. I Romani, colpiti da tanto valore, gli eressero una statua di bronzo, lo spinario che si trova tuttora in Campidoglio e da quel momento gli abitanti di Vitorchiano vennero chiamati "Fedeli di Roma". A Vitochiano è tuttora permesso di esporre la statua di una lupa e la sigla SPQR nello stemma della città. Ed è proprio mentre entriamo da Porta Romana, che si chiama così perché si affaccia a Sud, verso Roma, troviamo il famoso acronimo. La porta e la torre merlata, sono costruite in peperino, un marmo molto poroso, tipico della zona, che ha permesso a Vitorchiano un gemellaggio con...Rapa Nui, l'Isola di Pasqua! Pare infatti che il peperino sia molto simile al materiale di origine vulcanica presente sull'isola, con il quale sono fatti i Moai. Nel 1990 una famiglia di originari dell'isola di Pasqua, appartenenti alla famiglia Atan, venne in Italia alla ricerca di fondi per il restauro dei Moai e data la somiglianza del peperino con la loro pietra locale, essendo essi scultori, vollero riprodurre una statua Moai con i loro strumenti tradizionali, quindi pietre affilate ed asce, ed ad ora, nel mondo, si tratta dell'unica statua Moai al di furi dell'Isola di Pasqua! Io ne sono rimasta molto affascinata e ho voluto subito vederla, impressionante, non una copia qualsiasi quindi, ma una scultura fatta dagli stessi artisti di Rapa Nui. La statua si trova poco fuori le mura, esattamente prima della Porta Romana, si segue un cartello con la scritta che porta al Moai.
Entriamo in città e ad accoglierci è la fontana a fuso con i simboli dei quattro Evangelisti, e una statua di un'angelo dalla cui bocca esce l'acqua della fonte. Sulla sommità del fuso uno dei quattro stemmi riporta ancora la sigla SPQR, sempre a sottolineare la fedeltà di Vitorchiano a Roma. Essendo un giorno festivo, tutti gli edifici religiosi e civici sono aperti, comprese chiese di S. Maria Assunta, con la torre in stile gotico, la chiesa di S. Antonio Abate, il Municipio con la Torre dell'Orologio, dov'è possibile fare una breve visita guidata e attraversare la sala del Consiglio decorata con pregevoli affreschi di artisti viterbesi. Vitorchiano continua a stupirci ad ogni angolo con i palazzi aristocratici decorati da logge, scalinate, archi e il tipico profferlo, scalinata in peperino supportata da un arco rotondo, che si possono ammirare alla Casa della Strega e alla Casa del Vescovo.

Vitorchiano è una cittadina che nulla ha da invidiare alle vicine Civita di Bagnoregio, Calcata ecc., assolutamente incantevole, anche nel panorama circostante in quanto essendo appunto costruito su uno sperone roccioso, come le altri due paesi ha un magnifico panorama sulla valle, ma anche di più perché Vitorchiano possiede alcune perle imperdibili non lontano dal centro storico come ad esempio il Monastero delle suore Trappiste (che stavolta purtroppo non ho potuto visitare) e il Giardino delle Peonie cinesi, in località Pallone. Il nome del complesso è Centro Botanico Moutan che fu scelta per l'assonanza con "Mu Dan" usato in Cina per indicare la peonia arborea originaria delle più remote regioni asiatiche.
I Giardini furono concepiti nel 1993 come esposizione d'eccellenza di tutte le specie di peonie esistenti (600 tra naturali e ibride) ed è oggi una tenuta di 15 ettari (privata, costo dell'entrata 5 euro) dedicata alla diffusione e alla promozione delle peonie. I giardini oltre ad essere di una bellezza e una cura rare, con sentieri, portici ricoperti da glicini, fontane e una piccola cappella, è anche dotato di un bellissimo bar con annesso splendido giardino interno e da un negozio dedicato oltre che alla vendita delle peonie, anche a prodotti cosmetici dal profumo del fiore. All'interno di gode di un'atmosfera rilassata e raffinata, e non pochi sono anche i turisti stranieri. La visita è il top nel primo periodo primaverile, per la massima fioritura, tra aprile e maggio.
https://www.centrobotanicomoutan.it/